Che cosa si può fare di più per sostenere e valorizzare le donne nel settore alberghiero, e in particolare le donne chef?
Vorrei che le persone riconoscessero l'importanza di un equilibrio di genere in cucina. Trovo che le donne tendano a essere più organizzate e a risolvere i problemi in modo diverso, indipendentemente dall'ego o dallo stato, una competenza fondamentale in una cucina ad alta pressione, eppure siamo spesso sottovalutati, considerati più deboli e meno capaci. Dico sempre: "Non puoi essere ciò che non puoi vedere". Pertanto, è importante che le persone che dispongono di una piattaforma solida utilizzino tale piattaforma per incoraggiare e promuovere altre donne. Si tratta di guidare da zero e creare un ambiente accessibile in cui le donne si sentano a proprio agio nel lavorare, socializzare e avere successo. Il mio team senior in cucina è composto da donne eccezionali e penso sia importante mostrare ad altre donne quanto siamo bravi nell'ospitalità e attraiamo più persone nel settore.
Qual è stata una delle sfide più grandi che hai superato come donna e chef?
Penso che ci sia ancora un preconcetto che le donne non siano sempre in cima al loro gioco, e quando dici di essere uno chef, le persone presumono che tu sia un pasticcere o qualcosa che viene visto come un ruolo più "femminile" nella cucina professionale. Ho scoperto che le cucine sono ancora dominate dagli uomini e che un ambiente molto mascolino è spesso intimidatorio per le aspiranti chef: è necessario lavorare più velocemente, più sodo e parlare più forte solo per essere visti come uguali. È una delle cose che mi hanno stimolato a stimolare i cambiamenti nel settore e a rendere le cucine un luogo di lavoro più accessibile per le donne e per tutti i settori.
Quale messaggio/consiglio daresti alla prossima generazione di chef?
Non appena avrai fatto uno o due giorni in cucina, potrai avere una buona idea di come sarà l'ambiente. Non accontentarti di un ambiente sconfinato! Preparati per un posto in cui ti senti sicuro e protetto, perché ci sono molte altre cucine fantastiche in cui ti sentirai apprezzato e supportato.
Può raccontarci brevemente la sua storia: A Women's Place is in the Kitchen?
Un posto per le donne è in cucina: un'occhiata al modo in cui ho iniziato a cucinare e alle esperienze positive, cattive e brutte che ho vissuto lungo il percorso. È anche una sorta di manifesto di cambiamento, poiché, nonostante la misoginistica astensione dal fatto che le donne "appartengano alla cucina", è un fatto che le donne costituiscono solo il 17% della forza lavoro quando si tratta di chef professionisti. Il libro spiega perché e come possiamo metterlo in discussione. È stato un vero viaggio lungo la corsia della memoria, ed è fantastico vedere quanto sono arrivato da quei primi giorni, e vedere i cambiamenti che accadono (anche se lentamente!) nel settore.